Osservandomi
riconosco la difficoltà a chiedere e a ricevere.
Riconosco
che quando chiedo mi sento in colpa così come quando ricevo un dono mi sento in
dovere di ricambiare immediatamente.
Sto
sperimentando un momento di scarsità economica e mi guardo dentro.
Osservo
i pensieri rivolti all'abbondanza e a ciò che so di poter creare, e allo stesso
tempo osservo i pensieri rivolti alla scarsità e alla poca fiducia intrisa di
paura verso ciò che non credo di poter realizzare.
La
questione è: perchè mi sento in colpa quando chiedo?
La
risposta che mi viene è che c'è qualche parte in me che non si crede meritevole
di poter ricevere.
Da qui
deriva anche il fatto che quando ricevo un dono non so accettarlo a cuore
aperto, pensando subito ad un modo per poter ricambiare.
Si la
gioia la riconosco e la gratitudine è immensa, ma c'è sempre quel mormorio interiore fatto di
sbuffi e labbra contorte.
Riconosco
che la sensazione di non meritare porta al senso di colpa sia nel chiedere,
portandomi a chiedere qualcosa per me solo quando ho la sensazione di "avere l'acqua alla
gola", sia nel ricevere, portandomi a non aprire le braccia e godere del
momento presente.
"Avresti
potuto/dovuto fare di più. Chi sei tu per godere dei frutti del lavoro di
un altro?"mi dice il giudice interiore.
Dietro
a tutto ciò ci sono ferite emotive e condizionamenti, c'è il corpo di dolore
che si nutre creando circoli viziosi di sofferenza ulteriore.
L'ho
riconosciuto, lo accetto, osservo la fragilità che si esprime e accolgo con
tutto l'amore questo lato nascosto di me.
Il lavoro su di sè è prezioso.
Quando
determinate cose che abbiamo chiesto non arrivano chiediamoci se sentiamo di
"meritarcele" pur consapevoli che nell'universo il merito non esiste.
La
natura non porta i fiori ad essere così belli perchè se lo meritano, non porta
i frutti ad essere così buoni e succosi perchè se lo meritano, così come tutto
ciò che ci circonda.
Il merito chi lo stabilisce? Chi è il giudice che decreta "tu te lo meriti e tu no"?
Quindi ringraziando per il lavoro svolto lasciamo andare questi schemi mentali ormai di poco aiuto.
E'
coscienza che si esprime e sperimenta l'evoluzione.
La luce
riconosciuta in mezzo all'oscurità.
E dopo
che succede?
Dopo
accade che si lascia andare la pesantezza e la sofferenza, si iniziano ad
accettare i doni, si riceve a braccia aperte poichè ogni evento della realtà
che viviamo è frutto del sogno che stiamo vivendo.
Il
sogno dipende da noi che stiamo sperimentando tutto al fine di risorgere dopo
le morti interiori che affrontiamo.
E
quando si risorge cosa accade?
Scopriamo che allora abbiamo un sorriso sul viso pieno di
gratitudine e amore verso la vita e questo riempie di consapevolezza tutto ciò che abbiamo compiuto.
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