sabato 30 agosto 2014

Pensieri di una pazza estate.

Apro gli occhi, mi sto svegliando.
Il mio innamorato a fianco a me apre gli occhi e mi sorride con la faccia tutta stropicciata.
Ŕoy dorme su un cuscino a fianco alle mie ciabatte, lui ha già capito che ci stiamo svegliando. Ha il radar e come giro la testa verso di lui infatti è li bello scodinzolante, con il suo alitino del mattino, che è uguale all'alitino di tutto il giorno, pestilenziale e aringhesco.
Betti dorme in un angolino dietro al comodino a lato del mio innamorato preferendo questo al cuscino-cuccia per la notte, lei si sveglia emettendo un grugnito cinghialesco e poi ti guarda con gli occhi più dolci del mondo, scondinzola da signorina, con la punta della coda lunga e nera, tutta piccina e rannicchiata.
Loro lo sanno che ora arriva il momento più bello del risveglio: si sale sul letto per il buongiorno! Roy non vede l'ora, mi alita in faccia tutto contento, felice di trovarmi sveglia per prendersi le coccole, così un cane da un lato e l'altro cane dall'altro ci coccoliamo felici.
E inizio la giornata felice.
Chiudo gli occhi, mi sto addormentando.
Ho appena dato la buonanotte al mio innamorato augurandogli sogni d'oro e stringendolo forte, ringraziando tra me e me per questi momenti così 'friccicore' (Sensazione di peperoncino e gioia mischiate.)
E finisco la giornata felice.

Penso che siano due momenti sottovalutati in generale. Risvegli che cominciano brontolando, di corsa, già in ansia per la giornata. Non ci diamo il tempo che ci serve per cominciare in relax e soprattutto per dominciare felici e sprizzanti di gioia.
Ognuno ha la sua via per essere felice, non cercate ispirazione fuori per finire col copiare qualcuno perchè così fanno i più, cercate di valorizzarvi un po' di più, non si può essere felici imitando o cercando di emulare la vita di un'icona. Gli insegnamenti che raccogliamo mettiamoli in pratica facendoli nostri, usando discernimento e cuore.
Ci si può svegliare con la musica, cantando, visualizzando la giornata e creando la realtà, autocomplimentandoci per la bellezza che vediamo in noi, facendo ginnastica esempio il saluto al sole e ovviamente salutando gli animali che vivono con noi o quelli che vivono fuori da casa.
Ci sono mille e mille modi. Anche fosse che siamo in una situazione in cui il tempo è poco cerchiamo di agire e cambiare le cose se non ci piacciono piuttosto che trascinarla ancora e ancora.
A parer mio le situazioni si ribaltano nel momento in cui in piena consapevolezza si iniziano a vedere le cose in modo diverso.
Responsabilità e accettazione, fluire e lasciar andare, gioire ed entusiasmarsi.
Poi sorridere alla vita sarà più facile, almemo nel quotidiano.
Come si può sorridere alla vita se il mondo è invaso da negatività? Pensiamo alla gioia e non alla sofferenza, facciamo pensierini pro gioia e non contro la sofferenza, inizieremo a vibrare in maniera diversa.
Essere felice dentro ti permette di non farti travolgere da tutto ciò che il sistema organizza.



mercoledì 27 agosto 2014

Vivi oggi e crea il domani.

Le emozioni, il nostro tallone d'Achille o il nostro punto di forza? Ma come?!
Dilemmi Emozionali.

Entrambe le cose a parer mio. E quindi? Impariamo a conoscerle, ad ascoltare il nostro corpo e a farci guidare da loro, non sommergere.
Non si potrebbe vivere senza, dove sarebbe poi la bellezza e la gioia di vivere? Si certo, infatti si dice sentirsi vivi quando proviamo un'esperienza altamente emozionante. Solo che le emozioni secondo me sono più una guida che un'obiettivo da raggiungere. In base a ciò che sento in pancia decido per la mia vita. E se il risultato è che io son felice ben venga, vuol dire che sono sulla strada giusta.
La mente è troppo condizionabile dal mondo esterno e troppo poco affidabile di conseguenza. Io sono sempre stata molto "analitica e mentale", infatti tutte le decisioni le prendevo dopo del tempo passato a pensare ai pro e ai contro,  a cambiare idea un po' di volte e eventualmente dopo aver chiesto un parere agli altri. Un sacco di energia dispersa e sprecata a pensare per finire magari col scegliere qualcosa che non ci piace o non ci fa star nemmeno bene.
La pancia è molto più semplice e molto più affidabile. Le viscere, il nostro secondo cervello, chiamatelo come volete, ci indicano la direzione: la paura e l'ansia portano a sentirsi rigidi e contratti, bloccati, mentre la serenità ci fa sentire rilassati. Qualsiasi scelta che stiamo per prendere misuriamola in base alla pancia. E' la nostra guida interiore.
Detto questo mi chiedo perché la maggior parte delle persone (perdonatemi la generalizzazione del momento) affida la propria felicità a qualcuno o qualcosa di esterno a lui.
Noi pensiamo di essere ciò che indossiamo, facciamo, possediamo, diciamo, ci identifichiamo con un oggetto o una professione, ci identifichiamo con quello che abbiamo detto tot tempo fa, ma anche fosse che siamo stati un tempo ciò con cui ci identifichiamo, ora non lo siamo più, perché ora siamo il presente, non siamo 5 minuti fa né saremo i prossimi 5minuti, siamo ora e ora è qui adesso, non ieri e non domani. Fondamentalmente lasciando perdere tutto sto lavoro di identificazione, lasciamo andare le domande e le risposte arriveranno da sé.
Posto che la legge di attrazione funziona che noi ne siamo consapevoli o no, penso sia meglio esserlo piuttosto che no a sto punto.
Per quanto possa essere "di sfogo" lamentarsi, arrabbiarsi, non accettare, indispettirsi, offendersi, non serve a nulla se non ad attirare situazioni simili, personaggi diversi ma copione simile, perché se non avremo imparato la lezione ci capiterà di nuovo.
Non sappiamo come fare perché non ce l'hanno insegnato. Per la religione cattolica chi va in chiesa deve confessarsi per prendere la comunione, questo a mio parere genera un circolo vizioso di sensi di colpa, ad esempio, "dobbiamo" confessare i nostri peccati perché sicuramente ne avremmo fatti e dobbiamo dirli ad un'altra persona che in quel momento fa le veci di chi opera ai piani alti (secondo dei dogmi eccetera, ma questa è un'altra storia).
Perché? Mi chiedo: perché devo raccontare i fatti miei ad uno sconosciuto? Perché mi dovrei sentire in colpa in ogni caso, sia quando racconto le cose aspettando il giudizio supremo e la controparte in preghiere da scontare e sia quando non racconto, perché non l'ho fatto, ho disubbidito, per cui sensi di colpa in ogni caso. Così funziona. Conoscendo la legge di attrazione, tutti questi pensieri sul senso di colpa vi aiuteranno a viver felici o a vivere nel timore? Ma secondo voi davvero sta in piedi tutta questa manfrina? Si purtroppo si, perché c'è la paura di fondo. "Poi quando muoio non vado in paradiso". Signori questo corpo è in prestito per questa vita, la vostra anima è immortale. A meno che facciate riti strani o la vendiate a qualcuno, ma questi sono pensieri da cinema. L'attaccamento è ciò che ci frega. Non riusciamo a staccarci dalle situazioni, non riusciamo a fluire e a seguire l'energia per la nostra evoluzione. Ci hanno insegnato a non aprire gli occhi, a non fare domande, a tenere la testa bassa e soprattutto a non amare noi stessi. Perché se ti ami sei egoista. In realtà se impari ad amare te stesso potrai sperimentare l'amore vero incondizionato così da riuscire ad applicarlo agli altri, amando gli altri prima di noi stessi in qualche modo ci sentiremo sempre creditori, ci faremo aspettative e non penseremo in e con amore.
Guardando Conversazioni con Dio, il film tratto dai libri di Neale Donald Walsch), ho capito che tendevo a guardare le cose sotto l'ottica del "dov'è l'amore?" che è un punto di vista che sottolinea la mancanza di amore e che soprattutto lo comunica al mio inconscio. Se lo cerco non ce l'ho.

L'amore parte da dentro di noi, ci siamo? Per cui è inutile cercarlo all'esterno, se non lo vedo in me non potrò vederlo negli altri. Nel film dicono "pensa come penserebbe l'amore". Questo mi ha aiutato a sentire l'amore in me. Pensare in e con amore. Così potremo amarci, smettere di giudicarci e criticarci, non punirci più con sensi di colpa e pensieri tormentosi, situazioni di vita spiacevoli e via.
Ho smesso anche di mettere la mia persona a confronto con le altre, ho smesso di invidiare e ho iniziato ad ammirare di cuore, ho smesso di giudicare e criticare. Ciò non vuol dire non vedere le cose, vuol dire iniziare a vivere creando la propria vita, pienamente responsabili di quel che si vuole sentire sulla propria pelle. Se con i miei pensieri ho il potere di produrre emozioni negative come risentimento, rancore, invidia, rabbia, frustrazione e paura in primis, ho anche il potere di produrre quelle belle come amore, gioia, felicità, accettazione e così via.
Quando deleghiamo gli altri per la gestione delle nostre emozioni stiamo assumendo il ruolo di vittime non responsabili: "è colpa loro"! Potete dare la colpa a chi volete ma vi ritroverete sempre in cerca di quel qualcosa che vi manca per essere felici e ve lo dico io cos'è: l'ammissione della vostra responsabilità. I vostri pensieri ed azioni sono vostre non degli altri.
Il vostro inconscio non fa distinzione tra realtà e finzione, per cui se vi riempite di paura la giornata attirerete quel tipo di eventi li; in egual modo se pensate che tutti vi possano fregare e far del male cosa pensate vi possa accadere prima o poi? Non è questione di: "ma io non lo voglio"! Ci stai pensando e ci stai mettendo un carico emotivo bello grosso.
Le cose spiacevoli che accadono nella vita, arrivano per insegnarci una lezione tramite le persone con cui entriamo in contatto.
Faccio un esempio per capire il concetto dietro lezione da imparare: classica storia che finisce in cui uno dei due lascia l'altro. Mi chiedo il motivo per cui non ci si è resi conto prima di una crisi che ha portato alla rottura. Non c'era dialogo, empatia, apertura, comprensione, amore!? Le cose si danno per scontate nel tempo e poi ci sembra tutto improvviso? Quanto abbiamo investito nella coppia non è un buon motivo per valutare il dolore, potete aver dato tutto di voi stessi ma se vi siete aspettati anche solo un'unghia indietro mi spiace dirvelo non è amore. L'amore è incondizionato, non fa soffrire, non chiede niente, non dubita, non divide ma accoglie e incoraggia. Senza l'altra persona poi, alcuni (ed io in passato lo ammetto), credono di aver finito la propria vita, credono che non ci sarà mai nessun'altra possibilità di felicità perché "come lui/lei nessuno/a mai". Ognuno ha il suo percorso, la sua strada da compiere per evolversi. Siamo anime immortali che giocano in questa vita, poi ci sarà la prossima e di vita in vita cerchiamo di migliorare sempre di più. Anche perché se no, tutto torna ancora e ancora e ancora.
E' difficile solo perché non lo si è mai fatto. Basta provare a fare il primo passo e poi ci si rende conto che è una cavolata. La questione è semplice: volete essere felici? pensate felice. Non ci sono se e ma.

Contando che siamo tutti connessi è facile vedere come la nostra coscienza collettiva possa essere manipolata. Se penso alla violenza sugli animali, sui bambini, sulle donne, sugli indifesi, all'ingiustizia, con un carico di rabbia data dalla voglia di giustizia, secondo voi dove si stanno dirigendo i vostri pensieri? A forza di divulgare video di violenze di ogni genere dove pensate che possano fluire i vostri pensieri?
Non è contro qualcosa ma è per il vostro obiettivo che dovete lavorare. Se io voglio essere felice perché devo pensare a ciò che mi manca, che non ho, che hanno gli altri che io non ho, che mi spaventa, che qui e li? Ci insegnano a pensare così, ma facendo così vi rendete conto che concentrate i vostri pensieri sulla mancanza? Sul confronto con gli altri? Su ciò che non volete?
Siamo tutti unici e diversi, ognuno utile ma nessuno indispensabile, l'unione è la nostra forza. La cosa stupenda è che ognuno ha un potenziale enorme e meraviglioso da offrire al mondo attraverso la sua evoluzione. Invece ci dividiamo come briciole al vento.
Cercate di guardare le cose sotto un altro aspetto, pensate con amore e in amore.
Pensate a ciò che di bello volete fare per voi e per gli altri.
Pensate uniti.
Vi lascio con un video su un esperimento molto interessante sulla coscienza collettiva e la soglia critica.
https://www.youtube.com/watch?v=ZSP5siOFjKE


lunedì 25 agosto 2014

Waiting for Godot.

Waiting for Godot.
Aspettare che le cose cambino senza far nulla.
Rimandare ed aspettare ancora lamentandosi un po'.
Arrabbiarsi e lamentarsi facendo più baccano di prima.
Una volta esplosi ci si sgonfia come palloncini, si è stanchi e si ha voglia solo di chiudere gli occhi e dormire. Il giorno dopo è uguale a quello prima, se non peggio.

Ora ma davvero? Davvero vogliamo vivere una vita del genere? Dai no.
Però finché crederemo di non aver scelta la nostra vita sarà così, ad inizio articolo ho scritto la routine che seguivo io in poche parole quando credevo di non aver potere sulla mia vita.
In realtà non è affatto così ed è bene che lo sappiano tutti: ognuno ha un immenso potere sulla propria vita e più ne diventerà consapevole più la vita diventerà meravigliosa.

La questione è che l'ignoranza e la paura permettono di rendere schiavi milioni e milioni di persone senza che questi reagiscano, perché per quanto essi abbiano l'impressione di essere in prigione non hanno la capacità per rendersene conto.
In Italia ora abbiamo da presentare alla corte europea entro settembre il bilancio e l'ultima trovata sarebbe quella di inserire prostituzione, spaccio, contrabbando, attività illegali in genere nel pil, come utili! Per far quadrare i conti. Ma a voi sembra normale?
Senza contare che l'Italia ha un debito pubblico che supera i 2100 miliardi di euro, che cresce a dismisura grazie al "signoraggio bancario".
Con l'ultima manovra per i pos nei negozi, obbligatoria ma non ancora multabile, si sta abituando la gente a legarsi alle carte, in questo modo il contante rientrerà nelle banche che giocheranno con i numerini sugli schermi dei loro pc e le persone saranno schiave sempre di più di questo sistema.
Siccome la rete è grande confido nella vostra curiosità e ricerca per gli approfondimenti.
In parole povere non avendo più sovranità monetaria siamo costretti a seguire ciò che ci impone la Bce, siamo legati agli accordi "salva Europa" i quali hanno ridotto la Grecia e Cipro in rovina e che stanno aspettando noi.
L?Italia in particolare ha subito un'escalation di aumenti di tasse, complicazioni burocratiche e perdita della sovranità popolare enorme. Il sistema, chiamatelo come volete, ci ha rinchiuso in una serie di circoli viziosi e limitanti, e vuole proseguire nel farlo. Monti, Letta e ora Renzi, non sono stati eletti da nessun cittadino italiano ed hanno portato avanti una politica terribile per gli italiani. Quanti sono partiti e quanti si sono suicidati? Quanti rimangono a stringere i denti pagando e subendo per tutti?
La rabbia non risolve nulla, non è prendendosela con lo straniero che risolviamo i problemi, anzi a mio parere loro sono anime in fuga come potremmo essere noi dal nostro paese.
In ogni caso signori informatevi su signoraggio bancario, copyright sull'euro, debito pubblico, parole di Draghi riguardo l'Italia e il lasciare la sovranità all'Europa (dato che siamo in recessione praticamente), Schulz e l'Europa, la storia dell'Italia raccontata da chi non ha ricevuto fondi o nomine, la trattativa stato-mafia, la storia di Berlusconi-FI-Dell'Utri e compagnia, le parole di Renzi pre-governo, pre-campagna elettorale europea e attuali,  le storie su "false flag" (sia nazionali che internazionali), i misteri della religione e gli insegnamenti tramandati dalla chiesa cattolica, le bolle papali e ciò che hanno creato nel mondo, oppt e la corporation Italia (che non è una repubblica, sapevate?E' una s.p.a.), atto di nascita dicitura madre e padre inesistente, carta d'identità = finzione giuridica, tessera sanitaria con codici americani, scie chimiche,  h.a.a.r.p., s.s.s.s. e tv digitale terrestre, geo-ingegneria, 3° guerra mondiale - Bildelberg Group e NWO, la Monsanto, i vaccini brevettati, bio non bio, l'olio di palma, come si legge un'etichetta (gli ingredienti in ordine decrescente, gli additivi ecc), la guerra Palestina - Israele e cosa dicono i media al riguardo, come funzionano i media nazionali in genere.
Insomma, questa è solo una valanga di parole a cui dovrebbero seguire un sacco di ricerche in merito, non solo per vedere se ciò che ho scritto qui sono baggianate ma soprattutto per liberare la vostra conoscenza.
Il mondo può cambiare, non è un'utopia come vogliono farci credere, è che non ti dicono che il lavoro deve partire da dentro di noi.  Colleghiamo un po' di più i fatti, facciamoci qualche domanda in più e non accontentiamoci del "contentino" che in realtà è solo uno specchietto per le allodole.
Io qui voglio informare per aprire gli occhi e non per fare terrorismo psicologico, se prendiamo atto della situazione attuale delle cose possiamo cambiarla, se non ne siamo nemmeno consapevoli come possiamo fare??
Vi lascio due articoli interessanti da leggere a mio avviso interessanti :)
-  riforme e alto tradimento
tutti denunciati!


E qui vi lascio con Natalino Balasso per prendere l'argomento con più ironia (son da guardare tutti i suoi video): https://www.youtube.com/watch?v=BtWUORkS_2Y


sabato 16 agosto 2014

Nascere tondi e morire quadrati.

La personalità.

Quanto è difficile cambiare? Qualsiasi cosa: pensieri, scarpe comode, dentista, fidanzato, alimentazione, abitudini soprattutto.
L'abitudine ci condiziona insomma. Se siamo abituati a lamentarci o ad avere paura la nostra prima reazione sarà quella e sarà difficile essere contenti e presenti, se siamo abituati a dare la colpa agli altri sarà difficile iniziare a prendersi la responsabilità delle proprie azioni e della propria vita, se siamo abituati a cercare negli altri conferme per noi stessi sarà difficile iniziare a pensare con la propria testa, e se siamo abituati ad amare secondo le regole e gli insegnamenti dei film/telefilm/cartoni animati sarà difficile iniziare ad amare in modo totale e incondizionato.
Difficile non vuole dire impossibile.
Chi nasce tondo non muore quadrato si dice, beh credo che sia uno di quei detti molto limitanti che si passano di generazione in generazione per giustificare il non cambiamento, io direi la non azione.
L'azione compiuta secondo i soliti vecchi schemi limitanti o sofferenti la chiamate azione?
Come se qualcuno dicendovi che non si può cambiare vi portasse a giustificare tutti i brutti e tristi comportamenti perchè si è fatti così o pomì aggiungendo anche una serie di spiegazioni su quanto un carattere possa diventare più o meno duro o su quanto certi schemi mentali siano fissati dentro di voi.
La parola cambiamento fa paura nella mente delle persone, ma pensandoci un'attimo iniziamo a morire dal nostro primo respiro e la chiamiamo vita, in ogni caso veniamo al mondo e crescendo affrontiamo già una serie di cambiamenti fisiologici e psicologici non indifferenti, non ve ne siete accorti? Poi la vita in se è fatta di cambiamenti, i giocattoli e i vestiti, le scuole, gli amici, i fidanzati, le vacanze, ma prima di tutto noi con i nostri pensieri!
Solo che il cambiamento viene sempre affrontato con timore. Un altro detto parlava dell'abbandonare la via vecchia per la nuova in cui si sa ciò che si lascia e non ciò che si trova. Non vedete la paura che sussurra tutto questo nelle orecchie di chi lo diffonde? Ci tiene fermi, sicuri e protetti sulla via vecchia, ma se in noi germoglia il seme del risveglio perchè soffocarlo?
Qualsiasi intuizione o pensiero portato dall'amore proviamo a seguirlo lasciando andare la paura e scopriremo che la via nuova la prendiamo ogni giorno, ogni nostra prima volta, ogni volta che facciamo qualcosa di diverso rispetto a prima, e non è così difficile no?
Per quanto a volte invece possa esserlo per determinate situazioni è perchè abbiamo da lavorarci su, scoprire cosa ci blocca, ci limita e ci condiziona, cosa ci trattiene dal fare qualcosa che risplende in noi.
La cosa fondamentale è la motivazione, più è alta più sarà facile fare il primo passo, ad esempio una malattia grave. Deve venire da noi per essere potente e duratura, cioè che sia così forte da produrre il cambiamento. Il fatto è che non abbiamo bisogno di arrivare a situazioni di palese sofferenza per cambiare, possiamo farlo prima, diventando consapevoli giorno dopo giorno sempre di più, di noi stessi. La motivazione non è da trovare sicuramente fuori di noi, negli altri, nelle loro aspettative o in ciò ci dicono che sia meglio fare secondo loro.
Il mio problema, per ora, ad esempio è la costanza nel mantenere il cambiamento e nell'agire dopo il primo passo, so bene che sono ancora in fase di transizione per alcuni argomenti e mi do i miei tempi, non mi metto fretta, cerco di capirmi e fare qualcosa ogni giorno.
Amiamoci e cambiamo (il mondo). ;)

Vi posto un video in cui Bruce Lee espone in poche sintetiche frasi la sua filosofia e che secondo me racchiudono nella loro semplicità un significato meraviglioso.
https://www.youtube.com/watch?v=3MUoX0Fq6dY



giovedì 14 agosto 2014

Riflessioni di un pre-ferragosto.

Amore incondizionato condiviso e felice.

La vita passa signori miei, domani è già ieri, e un giorno domani sarà la fine di tutto. Svegliarsi e iniziare a vivere davvero non è mai troppo tardi. Vi cito direttamente un passo di Osho dal libro Con te e senza di te, in cui parla dell'idea dell'amore e di come la viviamo al giorno d'oggi.
"Ama te stesso e osserva: oggi, domani, sempre.
Partiamo dagli insegnamenti più profondi di Gautama il Buddha: ama te stesso.
Tutte le tradizioni del mondo, le civiltà, le culture e le chise ti hanno insegnato esattamente l'opposto. Esse affermano "ama gli altri, non amare te stesso". E dietro i loro insegnamenti c'è una strategia precisa e astuta. L'amore è il nutrimento per l'anima; così come il cibo lo è per il corpo, l'amore lo è per l'anima. 
Senza cibo il corpo è debole, senza amore l'anima è debole. E nessuno Stato, nessuna Chiesa, nessun interesse istituzionale ha mai voluto persone con un animo forte, perchè una persona dotata di energia spirituale non potrà che essere ribelle. L'amore ti rende ribelle, rivoluzionario; ti dona le ali per alzarti in volo, ti da l'intelligenza per capire le cose e non farti più ingannare, sfruttare, opprimere da nessuno, ma i preti e i politici sopravvivono solo sul tuo sangue, solo sfruttandoti.
Tutti i preti e i politici sono parassiti. Per indebolirti spiritualmente hanno trovato un metodo sicuro, garantito al cento per cento: insegnarti a non amare te stesso.
Infatti se una persona non riesce ad amare se stessa, non può amare nemmeno gli altri. L'insegnamento è molto scaltro. Essi dicono: "Ama gli altri" perchè sanno che se non puoi amare te stesso, non puoi amare affatto. Eppure continuano a ripetere "Ama gli altri, ama l'umanità, ama Dio, ama la natura, ama tua moglie, tuo marito, i tuoi figli, i tuoi genitori." Ma non amare te stesso, perchè amare se stessi secondo loro è da egoisti. Condannano l'amore di sè più di ogni altra cosa. (...)
Un uomo che ama se stesso scopre che dentro di lui non esiste alcun ego,  E' amando gli altri senza amare se stessi, è cercando di amare gli altri che si forma l'ego. I missionari, i riformatori sociali, le persone al servizio della società hanno l'ego più grande del mondo. E' ovvio, perchè pensano di essere supereroi. Non sono persone comuni che amano se stesse. Loro amano gli altri, amano grandi ideali, amano Dio, ma il loro amore è completamente falso, perchè è senza radici.
Un uomo che ama se stesso compie il primo passo verso l'amore autentico. (...)
I preti e i politici hanno compreso questo fenomeno: impedisci alle persone di amare se stesse, e avrai distrutto la loro capacità di amare. Adesso tutto ciò che chiameranno amore sarà qualcosa di falso. Forse si tratterà di dovere, ma non di amore. E dovere è una parolaccia. I genitori assolvono i loro doveri nei confronti dei figli e in cambio i figli assolveranno i loro doveri nei confronti dei genitori, la moglie ubbidisce al marito e il marito ubbidisce alla moglie. Dov'è l'amore?
L'amore non conosce doveri. Il dovere è un peso, una formalità, l'amore è una gioia, una condivisione. (...)
Purtroppo le tue radici sono state tagliate e avvelenate per secoli. Hai paura persino di amare te stesso, che è il primo passo e la prima esperienza dell'amore. Una persona che ama e rispetta se stessa, ama e rispetta  anche gli altri perchè pensa: "Gli altri sono esattamente come me. Apprezzano l'amore, il rispetto e la dignità proprio come me". Diventa consapevole che noi non siamo diversi per ciò che riguarda le cose fondamentali, siamo una cosa sola. (...) E' possibile che tra di noi ci sia qualche differenza nei dettagli - ciò crea varietà ed è bellissimo - ma alla base siamo parte di una sola natura.
La persona che ama se stessa è così felice di amare, diventa talmente estatica, che l'amore comincia a straripare e raggiunge gli altri. Deve raggiungerli! Se vivi l'amore, devi condividerlo. (...) 
Ami le altre persone, poi cominci ad amare gli animali, gli uccelli, gli alberim le rocce. Puoi riempire l'intero universo con il tuo amore."

Tutti abbiamo dentro una tale quantità di amore, luce ed energia da riempire davvero tutto l'universo. Il piccolo problema è che ci siamo fatti rincitrullire o ci stiamo facendo rincitrullire dai dogmi religiosi o dai condizionamenti della società. Se il mondo sta andando a rotoli, fermiamolo. 
Basta vederlo, basta volerlo.

sabato 9 agosto 2014

The matrix game on Gaia.


La locandina del gioco "The matrix game on Gaia"
È l’ultimo game uscito, vi si può accedere con tutti i mezzi e praticamente si può giocare ovunque. Possibilità di multiplayer e comunità game fornita di forum, assistenza e servizi di comunicazione tra utenti. Pronti?

La posta in gioco è il pianeta chiamato Gaia. In questo momento si trova nella 3° dimensione del multiverso, quella della materia e dello spazio, a livello energetico ha basse vibrazioni. Si sta preparando a passare nella 4° dimensione, quella del tempo, dove la materia è troppo pesante per sopravvivere.
Ci sono alcuni parassiti multiversali, personaggi di altre dimensioni, chiamati così perché si nutrono delle basse frequenze dei pianeti che conquistano che vogliono impedire che il salto quantico avvenga, non avrebbero più di che nutrirsi. Essi hanno creato una realtà parallela in cui gli abitanti di Gaia vivono come addormentati, seguendo le regole di questo sistema chiamato Matrix.

Il vostro compito è aiutare il pianeta e le anime che lo abitano ad evolvere e passare in 4D.

Qui tutti sono connessi tra di loro come una grande unica entità con una coscienza collettiva da cui dipendono le vibrazioni del pianeta. Questo vi sarà di aiuto perché superata una certa soglia critica, la coscienza collettiva evolve e la missione è compiuta, ci sarà abbastanza energia da aiutare il salto.
Le alte vibrazioni sono quelle che derivano dall'amore come la felicità, la compassione, la gioia, l'entusiasmo, l'accettazione, il lasciar andare, la condivisione, il riso e sorriso, la beatitudine e simili. Le basse vibrazioni sono quelle che derivano dalla paura come l'ansia, il timore, la tristezza, la frustrazione, la rabbia, l'insicurezza, la gelosia, l'attaccamento e il possesso, la lamentela, la prepotenza, la violenza e simili.

Voi proverete le stesse emozioni ma avrete la capacità di usare (ed insegnare agli abitanti di Gaia) i potenti strumenti del multiverso:
- l’amore: la forza più potente che permette di creare ed evolvere;
- la presenza: la capacità di vivere nel presente e di agire;
- i poteri del mago alchimista: per trasformare le basse emozioni nei loro corrispettivi ad alta frequenza vibratoria (il piombo in oro);

Il pianeta risponde a due potenti leggi del Cosmo:
- la legge di attrazione o risonanza;
-  la legge dello specchio.

Gli abitanti di questo pianeta hanno i vostri stessi poteri ma non lo sanno, non ne sono consapevoli. Essi alla nascita dimenticano tutto poiché su Gaia ognuno affronta un percorso di evoluzione con diverse lezioni da imparare secondo la legge del Karma.

Le regole sono semplici da applicare, a volte non facili ma questo non vuol dire che siano impossibili. La realtà di gioco dipinge un pianeta globalmente triste, è un gioco impegnativo sembra, ma vi faccio qualche esempio così potete capire meglio:
  • -          i parassiti del multiverso hanno creato un Dio, il Dio denaro, a cui gli abitanti di Gaia sacrificano l’intera vita rincorrendo le illusioni che esso produce
  • -          tramite dei potenti incantesimi come il ‘divide et impera’ la coscienza collettiva è stata annebbiata per cui gli abitanti di Gaia non sentono la connessione gli uni agli altri, animali e piante compresi, dando vita a sfruttamento, conflitti,  violenza e sofferenze
  • -          la matrix condiziona tutti fin dalla più tenera età, si dice che i parassiti gli abbiano donato la loro mente.
E dopo la 4D si potrà proseguire il viaggio verso la 5D e oltre. È una grossa sfida e la partita è in corso e  sono sicura di riuscire a completare la missione con tutti quelli che si uniranno al gioco.
Con amore, buon game!

venerdì 8 agosto 2014

Che cos’è l’amor, secondo me.

“Fa che io sia il tuo sughetto..quello che cucini con amore..quello per cui scegli gli ingredienti giusti..che non lasci solo per paura che si bruci..che assaggi costantemente per assicurarti che sia gustoso e colorato, non dai mai per scontato che lo sia..Fa che le spezie che aggiungi siano le paroline d'amore, non ne metti mai in grosse quantità, giusto a spizzichi qui e lì per far si che ci sia armonia di sapori..non troppe perchè se no nausea, non troppe poche perchè se no sa di passata..non lasciare che io diventi insipida e insapore.”
Lo scrissi anni fa ad un mio ex fidanzato per attirare l’attenzione sul mio bisogno di attenzioni. Oggi non sono proprio d’accordo con la me di allora. Produssi questo messaggio sulla base del classico esempio della piantina da innaffiare tutti i giorni, ispirata dal concetto del prendersi cura l’uno dell’altra. Il concetto di fondo è non mi dare per scontata e coltivami, solo che è così condito da insicurezza e attaccamento che rileggendola ora mi viene la nausea.
Qualche mese fa si è sposata mia sorella, per la quale ho preparato un discorso in cui ho ripreso il concetto del sughetto rivisitato e corretto, ho tenuto la parte delle spezie usate come le paroline d’amore a condire il rapporto ma giusto quello.
Purtroppo è l’attaccamento che ci frega. Scambiamo l’attaccamento per amore.
Prendendo spunto da Osho e Sibaldi, c’è un problema di fondo, di origine e interpretazione dei termini. La parola amore in italiano o love in inglese, hanno una radice che deriva dal sanscrito e si accompagna al significato di avidità e possesso. Osho parla di una trasformazione alchemica dei sentimenti, che una volta capiti si rivelano, e quindi l’avidità trasformata è condivisione, e la condivisione cos’è se non amore?
Oggi la società pone dei limiti a come un individuo vuole vivere l’amore, per fortuna negli anni si è un po’ allentata la morsa verso l’omofobia e si sono allargati gli orizzonti, ma non c’è solo questo, ci sono anche limiti più occulti per noi come tutte quelle buone maniere tra fidanzato e fidanzata o marito e moglie, dalle credenze sui ruoli nel rapporto o le limitazioni dell’educazione all’amore moderno. L’amore è dare senza aspettarsi nulla, già solo il fatto di poter dare il nostro amore è una cosa meravigliosa, per cui siamo noi che quando amiamo ci sentiamo anche grati, solo questo dovrebbe riempirci. Invece no, parlando personalmente in tutte le mie storie d’amore credevo di amare, a volte follemente a volte in modo più maturo, ma sempre attaccamento era. Insicura da matti, ogni storia era divorata dalla paura e dall’insicurezza, poi si capisce che si degenera in gelosia di tutte le intensità, possesso e/o controllo, rabbia e incazzature. Ma io dico, guardiamo tutto attraverso l’innamorella (quella visione pazzerella con gli occhi a cuoricino, le farfalle nello stomaco e pieni di energie) per crederci innamorati di una persona che finiremo per non sopportare più o con cui vivremo le varietà più fantasiose della sofferenza (tutte le sfumature delle ansie e paure, rabbie, nervosismi, e così via).
Ho capito una cosa bellissima: via le aspettative, via l’insicurezza, evviva l’amore verso se stessi ed evviva l’amore incondizionato, libero. Vuol dire che ogni giorno è bello, ogni giorno mi sveglio con il sorriso e vado a letto con sorriso, non vado a letto se ho litigato, non dormo con la rabbia in corpo. A parte che se proprio devo avere qualche discussione finisce nell’arco di 10 minuti al massimo, tempo che mi accorgo di cosa sta succedendo e sfuma tutto.
Negli anni ho capito che se focalizzo sempre ciò che non mi piace, mi fa star male e vorrei cambiare nell’altra persona dov’è l’amore? Se si focalizza con l’andare del tempo il rapporto in termini di problemi dove cavolo è l’amore? Impariamo ad amare noi stessi, a non avere bisogno degli altri per avere conferme o per stare bene, tanto da noi stessi non potremo mai divorziare, se impariamo ad amarci impareremo ad amare i nostri difetti e a capire cosa celano per superare tutti i blocchi e stare meglio, perché saremo liberi, non avremo bisogno del resto per stare bene. Quindi si parte da una condizione di equilibrio, per cui tutto ciò che arriva è in più e se non arriva va bene lo stesso, a me non viene tolto niente. Si vive il rapporto d’amore come una serie di diritti e doveri per cui sentirsi in colpa o arrabbiati, e poi arrivato un certo momento se entrambi i partner non comunicano e soprattutto vivono l’amore ‘condizionato’ allora finisce, se non si trascina per anni e anni coltivando l’odio. Per questo si dice che il matrimonio è la tomba dell’amore, è solo la prova di come l’amore le persone non sappiano cosa sia.
Ognuno può darne la definizione che vuole, ma secondo me l’amore non è sofferenza, l’amore è amore.


Pensando al post ho fatto un disegno:
L'amore condizionato nella sua prigione dorata, cotto dal suo brodino
d'amore che emana basse vibrazioni, si trasorma e diventa l'amore
incondizionato libero, felice, splendente e luminoso.

martedì 5 agosto 2014

Qualcosa di cui lamentarmi..

Uno dei piccoli traguardi personali raggiunti è stato non lamentarmi più delle cose e vedere tutto in modo diverso, senza se e senza ma, senza paranoie su passato o futuro. Una liberazione!
Questo non vuol dire essere menefreghisti no no, anzi vuol dire imparare ad agire pensando al presente, con il cuore pieno di amore e la testa libera.
La chiave secondo me è capire bene cosa non si vuole, cosa ci fa più paura,cosa ci destabilizza in qualche modo e ci allontana dalla felicità e sfruttare questi come segnali importanti per capire cosa possiamo fare di diverso e poi lasciar andare via tutto, non è più un problema nostro, riguarda un passato già passato o un futuro non ancora avvenuto. Tutto questo infatti,fa parte del mondo delle seghe mentali e delle paranoie le quali sovraccaricano il cervello e soprattutto producono emozioni che attirano ciò che risponde a queste frequenze e quindi ci porteranno cose non piacevoli, o non proprio facili. La realtà che si manifesta davanti ai nostri occhi segue i nostri pensieri, questa è la legge di attrazione (ne farò una pagina dedicata tra poco).
Lavorar su di se appunto vuol dire lavorare, andare a fondo, essere consapevoli dei blocchi che abbiamo e avere la forza di scioglierli, da soli o con l'aiuto di qualcuno. Solo così riusciremo ad afferrare il senso della vita, a mente pulita e cuore aperto. Come sarebbero le giornate se ogni minuto fosse pieno di amore e gioia, se niente potesse provocare dolore e sofferenza, rabbia e ansia? Sarebbero splendide, sarebbero come non possiamo immaginare però perchè le nostre idee sono limitate dai nostri condizionamenti. La cosa migliore è iniziare a fare, subito.
Quanti esempi potreste fare voi di altre situazioni in cui rimandate con il tempo che passa e ogni tanto torna, bussa alla porta e vi ricorda le cose rimaste in sospeso.
Agire ed iniziare a fare qualcosa, ascoltando la voce interiore, quella ispirata, quella che guarda alle soluzioni piuttosto che  il censore, la seconda voce che guarda solo ai problemi e alle limitazioni.
La lamentela porta a lamentarsi ancora, i nostri neuroni finiscono per cibarsi di basse vibrazioni e poi come dei bambini viziati richiedono solo quello, per cui sarà difficile smettere.
Un conto è segnalare un disagio e un conto è partorire un romanzo sui motivi più o meno specificati e ordinati del nostro disagio.
La lamentela ci potrà far scaricare le tensioni le quali però si vanno a caricare sugli altri, come uno scarica barile. La lamentela non serve a niente, solo a lamentarci, perchè la lamentela non ci aiuta a cambiare le cose. Anzi, lamentarci ci fa passare da vittime, ci fa passare da perdenti in qualche modo, ci fa pensare solo in modo negativo. Non lamentarsi non vuol dire farsi andare tutto bene come accettare non vuol dire rassegnarsi, ma prendere consapevolezza del momento presente e se questo non ci va bene fare in modo di cambiare le cose, di certo non continuando a fare le cose che abbiamo sempre fatto. La prossima volta che vi lamentate, se ve ne riuscite a rendere conto, fate in modo di agire e fare qualcosa per stare meglio subito, sarà tutto più felice.