domenica 4 settembre 2016

La luce dopo la discesa agli inferi

E' più di un mese che non scrivo, sono stati giorni tumultuosi dal punto di vista emotivo. Per quanto mi sforzassi di mantenere l'attenzione rivolta dentro di me, di rimanere in uno stato di presenza, di stare nelle emozioni osservandole senza giudizio, di lavorare su di me insomma, continuavo a sprofondare in un arroovellamento di pensieri e paure in cui la mente prendeva vita senza possibilità di stoppare il flusso.
Non medito (se non in rare occasioni) secondo il significato associato all'immaginario comune. 
La meditazione che pratico è l'osservazione costante, dentro e fuori di me.
Anche quando cedo ne sono consapevole.
Però in questi ultimi mesi ho raggiunto un picco di "melma", la sensazione era come se mi trovassi nelle sabbie mobili, se mi muovevo troppo sprofondavo ancora di più. Quindi calma e silenzio.
Mi sono chiusa molto senza voler quasi uscire di casa (meno male che ho i cani da portare fuori e la spesa da fare per mangiare se no ero fregata).
Il pensiero era sempre più forte: "ne sei consapevole ma non cambia nulla, conosci molte cose ma poi non le applichi, cosa stai aspettando?".
In effetti il carico di pesantezza nella testa era enorme, paragonabile ad un inferno, in cui una vocina tentava di ricordarmi che sono qui per vivere e brillare, per sperimentare l'amore, per ridere ed essere leggera.
Così ho deciso di mollare, di lasciare andare tutto.
Ho deciso di seguire la vocina e iniziare a vivere con leggerezza.
Di tutti i passi compiuti fino ad ora posso solo ringraziare.
La discesa agli inferi fa paura, blocca, scompensa, porta disequilibrio, porta dolore, porta ad incontrare le ombre che ci portiamo dietro ma che facciamo di tutto per non vedere.
E allora arriva poi il momento di guardarle in faccia, amarle e smetterla di scacciarle (tanto non se ne andranno mai finchè non le accetteremo e integreremo in noi).
Siamo guidati dalla paura o dall'amore?
Siamo guidati dall'ansia o dalla compassione?
Ce lo chiediamo ogni tanto?
E cosa ci rispondiamo?

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