Einstein
diceva “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità” ed anche la storia dell’asinello nel pozzo ce lo ricorda. Qui vi posto un bellissimo estratto dai discorsi di
Osho sul denaro e sulla vita, sul come fluire e su come giocare con essa
godendosela.
Perché vi
ricordo che è quello che siamo venuti a fare qui sulla Terra: giocare al gioco
della vita, fare esperienze, imparare ed evolvere.
Buona
lettura a cuore aperto.
Il Denaro
non è un Problema (Tratto da: Take it Easy - vol. 1)
Il denaro
non è affatto un problema - a meno che tu non lo voglia far diventare un problema.
Nel corso dei secoli, le cosiddette persone religiose si sono preoccupate molto
del denaro. Non esiste inezia più grande! Né più grande preoccupazione.
Giocaci! Se ne hai, godine; se non ne hai, godine. Cos'altro puoi fare, se non
ne hai? Godine! E quando ne hai, cos'altro puoi fare? Godine! Non creare
inutili problemi: il denaro è un giocattolo. A volte lo possiedi - giocaci.
Ma la mia
sensazione è che le persone incapaci di giocare col denaro, rinunciano ai soldi
- sono troppo serie in merito. Per questo si preoccupano troppo dei soldi,
perché in profondità vi sono aggrappate. Lo sapevi? Il primo discepolo del
Mahatma Gandhi, Vinoba Bhave, non può guardare i soldi. Se gli porti una
banconota da una rupia - qualcosa di insignificante, che non ha alcun valore economico
- chiude gli occhi... ebbene, che attitudine è mai questa? E lo si ritiene un atteggiamento
da grande santo; è elogiato in tutto il Paese, perché è libero dal denaro. Se
sei veramente libero dal denaro, perché chiudi gli occhi? Quella rupia è forse
così attraente da farti chiudere gli occhi? Hai forse paura di saltare addosso
a quell'uomo, se non chiudi gli occhi? Una ragione deve esserci; sembra un po'
ossessivo. Esiste una profonda paura - altrimenti perché chiudere gli occhi? Ti
passano davanti un'infinità di cose, e tu non chiudi gli occhi - solo col
povero denaro!
E il denaro
non è nulla - è solo un espediente per scambiarsi delle cose. Ma la gente veramente
avara in profondità, che si aggrappa, a causa di questo aggrapparsi, della
propria avarizia, vive una profonda disperazione, è infelice. Essi pensano che
il denaro ne sia responsabile. Non è il denaro a causare la loro infelicità,
come può il denaro generare la tua infelicità? È l'avarizia che crea la tua
infelicità.
Pensando che
sia il denaro a causare infelicità, rinunciano al denaro, fuggono dal mondo del
denaro. E a quel punto vivono nella paura costante; allora, nei loro sogni, di
certo entrano nelle banche e aprono tesori, o cose simili - fanno l'amore coi
soldi. È inevitabile che accada.
Il denaro
non è un problema! Può essere usato! Se ne hai, usalo; se non ne hai, allora
usa la libertà che nasce dal non averne. Questo è il mio approccio. Se sei ricco,
godine; la ricchezza porta con sé cose che nessun povero potrà mai godersi. Io
sono stato sia ricco che povero, e in tutta onestà ti dico: ci sono alcune cose
che solo i ricchi possono godersi. Godine quando sei ricco. E di nuovo ti dico,
sono stato sia ricco che povero, e ci sono alcune cose che solo i poveri
possono godersi. E non c'è modo di goderle entrambe
contemporaneamente.
Quindi, in ogni caso, qualsiasi cosa accada, godine. Un povero ha una sorta di
libertà. La povertà implica una forma di pulizia, di rilassamento, di
appagamento. La mente non è molto
preoccupata;
non c'è nulla di cui preoccuparsi. Puoi dormire benissimo; per un povero l'insonnia è impossibile. Quindi, dormi bene
e russa, e godi la libertà che la povertà porta con sé.
E a volte,
quando ti ritrovi ricco, godi la ricchezza, perché ci sono alcune cose che solo
un ricco può godersi. Puoi possedere i quadri migliori sui tuoi muri; un povero
non li può avere. Puoi avere in casa tua la musica migliore; il povero non può
averla. Puoi creare un giardino Zen intorno alla tua casa; un povero non lo può
avere. Puoi leggere poesia, puoi dipingere, puoi suonare la chitarra, puoi
cantare, puoi danzare, puoi meditare - ti si aprono mille e una opportunità.
Il mio approccio
è: in qualsiasi situazione, guarda semplicemente cosa ne puoi trarre. Se è la
povertà, diventa un Buddha, inizia a vagabondare; prendi una ciotola per
elemosine – e goditi la bellezza che solo un povero può avere. Non ha fissa
dimora, oggi è qui, domani se n'è andato. È un flusso; non si aggrappa a un
posto, non ha casa. Non si deve preoccupare perché le piogge stanno arrivando e
il tetto dev'essere riparato. Non si deve preoccupare del fatto che qualcuno
possa rubargli qualcosa - non ha nulla.
Goditi la
povertà, quando sei povero, e goditi la ricchezza - in quel caso diventa un
janaka, un imperatore, e goditi tutte le bellezze che con il denaro diventano
raggiungibili. Il mio approccio è globale. Non ti insegno a scegliere. Dico
semplicemente: qualsiasi sia la situazione, la persona intelligente ne trarrà
qualcosa di bello. La persona priva di intelligenza soffre: se ha soldi, soffre
perché il denaro porta con sé preoccupazioni; non
gode la
musica che il denaro rende accessibile, la danza che il denaro rende
accessibile, la pittura. Se ha soldi, non va sull'Himalaya per riposarsi, per
meditare e cantare e urlare nelle valli e parlare alle stelle. Si preoccupa,
perde il sonno, perde l'appetito - quando ha soldi fa la scelta sbagliata. E
quest'uomo, se gli succede di diventare povero, se grazie a Dio diventa povero,
ecco che soffre la povertà. In quel caso continua a preoccuparsi perché "Non
ho questo e non ho quest'altro." Hai la povertà! Godine!
Ma ci sono
persone che in ogni situazione sbagliano: ovunque si trovino, scelgono sempre
la parte negativa, e soffriranno. E ci sono persone - e io definisco
intelligenti quelle persone, e vorrei che la mia gente fosse intelligente...
ovunque vi trovate, cercate di godervi la situazione.
Nella mia
infanzia è successo: una volta mio padre era molto in collera, per cui mi
chiuse a chiave nel bagno. Io meditai! Che altro fare...? Dopo tre, quattro
ore, lui si preoccupò. Era nel negozio, ma a disagio. Si preoccupò di cosa mi
fosse successo, e da casa non era arrivata alcuna notizia - la mamma non aveva
mandato alcun messaggio, nessun servitore era venuto a dirgli cosa mi era
accaduto. Ero scomparso? O cos'altro? Oppure qualcuno aveva aperto la porta del
bagno? Per cui non riuscì a lavorare, dovette venire a vedere. Si avvicinò e
ascoltò e c'era silenzio. Bussò e io gli dissi: "Non disturbarmi."
Quella fu l'ultima volta che mi punì a quel modo. Non aveva senso! Disse:
"Ero così preoccupato che non riuscivo a stare in negozio - sono dovuto
venire." Dissi: “Che assurdità! lo mi stavo divertendo."
Nella mia
scuola, durante l'infanzia, nella seconda elementare, il mio insegnante era
molto severo e aveva l'abitudine di punire ordinando: "Fai sette giri di
corsa intorno alla scuola, svelto!" E mi diede questa punizione - fai
sette giri - dissi: "Perché non diciassette?" Chiese: "Sei
matto?'' Dissi: “Un esercizio così bello... lo vorrei fare ogni mattina!" E
iniziai a farlo tutte le mattine. Mi vedeva e si dava dei colpi in testa -
diceva che avevo distrutto la sua punizione, facendone un esercizio. L'avevo
usato! A quel punto smise di
punirmi.
Perché non
usare un'opportunità, qualsiasi essa sia? E se sei attento, puoi cogliere opportunità
ovunque - perfino la prigione, puoi usarla come una grossa opportunità. Viceversa,
ci sono persone libere sotto il cielo che non usano quell'opportunità. Denaro o
non denaro, casa o non casa... ciò che conta non è ciò che dovresti avere: l'importante
è ciò che dovresti fare, qualsiasi cosa tu abbia.
Lo vedi? La
mia enfasi è del tutto diversa. Tu scompari... e poi lasci che le cose
accadano. Se ti senti bene a vivere nel mondo degli affari, allora questo sarà
naturale, perché esistono negozianti nati. Non pensare che esistano solo poeti
nati - è sbagliato. Ci sono anche negozianti nati. Qualsiasi cosa tu faccia di
loro, diventeranno negozianti; ovunque si trovino, apriranno un negozio. È
inevitabile!
Non hai
sentito di quell'ebreo? Una nave era in viaggio e fu attaccata da un
coccodrillo - un grosso coccodrillo, veramente gigantesco. E la gente iniziò a
lanciargli in bocca di tutto - sedie e oggetti, tavoli e una borsa di aranci, e
alla fine l'ebreo. Ma ogni volta il coccodrillo tornava all'attacco. Alla fine si
resero conto: "Tutto questo non servirà. Continuiamo a dargli cose; per
qualche istante il coccodrillo si distrae, poi torna all'attacco." Per
cui, tutti insieme decisero di attaccarlo e gli squarciarono la pancia - e cosa
videro? Ci crederesti? L'ebreo era seduto sulla sedia, il tavolo era di fronte
a lui, aveva aperto la borsa di arance e le stava vendendo alle persone che
erano state mangiate dal coccodrillo prima di lui! È inevitabile... dove potrai
mai andare? Ci sono negozianti nati. Pertanto, se sei un negoziante nato, anche
quando sarai scomparso, rimarrai nel mondo degli affari. Ma allora la cosa avrà
una qualità del tutto diversa - ne godrai. È il mondo di Dio! Un bellissimo
sogno.
Saprai che
quei clienti sono clienti sognati, e le cose che tu darai loro sono solo sogni,
e il denaro che fai è solo un sogno - ma perché non goderne?
Quella gioia
non è un sogno. Lascia che te lo ricordi ancora: tutto è sogno, ma se riesci a
goderne consapevolmente, quella gioia non è sogno - quella gioia è la meta di
tutte le religioni. E se tutto è sogno, puoi goderne di più. In questo caso,
non c'è nulla di cui preoccuparsi. Se arriva il successo, bene; se arriva il
fallimento, bene.
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