È quella
parte cosciente e razionale in noi, quell’IO che vive e che si identifica con
emozioni, stati d’animo, o idee che appartengono a classificazioni sociali
(lavoro, condizioni fisiche, conto in banca, tipo di vestiario, ruoli sociali ecc.).
Si nutre di
pensieri che si accumulano e si cristallizzano nella nostra mente, possiamo
chiamarle credenze, le quali condizionano di conseguenza la nostra vita e il
modo di pensare che abbiamo.
L’ego quindi
è ciò che crediamo di essere, è ciò che ci da un senso di identità, appunto IO
SONO.
Facciamo una
distinzione tra Io Sono o Sé superiore (l’Anima) e IO SONO o l’Ego.
È molto
semplice distinguere i due, in quanto l’anima comunica attraverso le
illuminazioni e le idee ispirate, gli stati di gioia e pace interiore, mentre
l’Ego seguendo i condizionamenti cristallizzati nella mente comunica attraverso
le preoccupazioni, i limiti, i se e i ma, il dubbio e la critica, quindi
sensazioni di paura, rabbia, frustrazione e così via.
Il Sé
superiore fluisce in e con amore e ci permette di sentire le cose e guardarle
da un punto di vista di “osservatore”, mentre l’Ego ci porta a vivere in uno
stato di identificazione e crea le divisioni facendoci dimenticare che siamo
tutti connessi e siamo Uno.
Si dice che
l’Ego sia da distruggere e azzerare, molto volte l’ho pensato anche io per
prima, in quanto un grande Ego porta grande sofferenza, ma ricordandoci che
siamo Uno, che non ci sono divisioni né stati separati, è bene prendersene cura
e collaborare con esso piuttosto che combatterlo, per arrivare ad uno stadio finale in cui è integrato.
Uno dei
punti in cui si fa forte l’Ego è l’aver ragione, tanto è più grande tanto vorrà
aver ragione su tutto, cioè vorrà avere la sicurezza che ciò che sa sia una
verità assoluta e incontrovertibile.
Ma ognuno ha
il suo percorso ed i suoi tempi e soprattutto ognuno dal suo punto di vista ha
ragione, essendo che trova fondamento nelle proprie credenze. Per cui uno dei
modi per zittire un attimino l’Ego quando sentiamo che prende forma in noi è
iniziare a osservare le situazioni e ciò che esprimono le persone che entrano
nella nostra vita (in quanto specchi di una parte di noi). Un proverbio by
anonimo, che mi ha permesso di superare un sacco di situazioni critiche è
“nella vita o sei felice o hai ragione”, in pratica è meglio dare ragione e
comprendere che ognuno ha il suo “ragionevole” punto di vista piuttosto che
iniziare una competizione che può diventare discussione o rissa.
In più
facendo così ci porta a pensare “di essere arrivati” per non rivedere le nostre
idee e ciò che pensiamo sia giusto, quindi entrare in uno stato di
“osservatore” ci permette di poter ascoltare e mettere in discussione le nostre
credenze.
Facendo
questo non perderemo nulla, anzi proprio il contrario, impareremo sicuramente
qualcosa in più e l’unico che può fare
resistenza è proprio l’Ego, che si è identificato con ciò che pensava fossero
le sue certezze.
L'Ego si nasconde bene dietro il giudizio, vi faccio un esempio: avete deciso di seguire un'alimentazione vegana ma nella vostra mente "siete diventati vegani" e pensate che chi mangia carne sia in errore, un nemico da combattere in alcuni casi. Questa è una delle "trappole" dell'Ego che ci porta a identificarci, in questo caso con ciò che mangiamo, e a sentirci superiori, a giudicare e condannare creando divisioni e separazioni.
In questi momenti seguendo l'amore e accettando il fatto che ognuno ha la sua strada e i suoi tempi per percorrerla si può abbandonare il giudizio.
Ma sta a noi fare questo lavoro di osservazione di noi stessi. Iniziate a capire un po’ come funziona?
In questi momenti seguendo l'amore e accettando il fatto che ognuno ha la sua strada e i suoi tempi per percorrerla si può abbandonare il giudizio.
Ma sta a noi fare questo lavoro di osservazione di noi stessi. Iniziate a capire un po’ come funziona?
L’ego a livello
energetico è connesso al 3° chakra e quindi all’intelligenza, alla volontà,
alla conoscenza e alla chiarezza. Riconoscere l’Ego in tutti i suoi giochetti è
importante per poterlo gestire attraverso la consapevolezza e l’osservazione.
Cosa si può
fare una volta osservato uno stato o riconosciuta una credenza? Si ringrazia e
si lascia andare il tutto, senza identificarci più con essi in modo tale da non
nutrirli più.
Ricordiamoci
che seguendo la via dell’amore tutto questo sarà un gioco semplice, perché
riconosceremo che anche grazie a tutto quello che abbiamo creduto fino ad ora non
saremo qui come siamo adesso e ora abbiamo solo che da fluire e divertirci a
giocare al gioco della vita.
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