Tratto da La Matrix Divina di Gregg Braden vi scrivo qui un pezzo per condurvi alla riflessione e portare all'attenzione un potere che tutti abbiamo.
"In una delle
più note parabole sul potere della fede, Gesù usò il principio olografico per
illustrare come basti una minuscola quantità di fede per spalancare le porte a
un potenziale più vasto: «In verità vi dico: se avrete fede pari a un
granellino di senape, potrete dire a questo monte: “Spostati da qui a là” ed
esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile».
…
Tuttavia,
c'è un tipo di fede che in realtà poggia su basi scientifiche molto solide e
all'avanguardia, che si reggono sulle scoperte della fisica quantistica.
Come gli
esperimenti hanno dimostrato, è l'atto umano di osservare qualcosa - cioè
l'osservazione cosciente - che fissa al suo posto una di quelle possibilità
facendone la nostra realtà. In altre parole, l'aspettativa o convinzione che
abbiamo in noi mentre compiamo l'atto di osservare costituisce l'ingrediente di
quella zuppa che “sceglie” quale possibilità far
diventare “reale” nella nostra esperienza.
…
L'esempio
che segue illustra quanto possa essere semplice e naturale avere in noi questo
tipo di fede e di convinzione interiore; inoltre spalanca le porte alle
innumerevoli possibilità che un piccolo cambiamento di prospettiva può produrre,
facendo un'enorme differenza nella realtà.
Alcuni anni
fa ho avuto l'opportunità di assistere all'equivalente fisiologico del “muovere la montagna”. In quel caso la “montagna” era
rappresentata da un tumore alla vescica di una donna di mezza età considerata
malata terminale. I medici occidentali le avevano diagnosticato una massa
maligna che
ritenevano
inoperabile. Nell'aula improvvisata dentro il salone del nostro hotel, il
gruppo di cui facevo parte assiste alla proiezione di un film girato dal nostro
docente quando aveva assistito alla guarigione miracolosa del tumore in un ospedale
senza medicine a Pechino, in Cina.
La clinica
era una delle tante nella regione che usano sistematicamente metodi di
trattamento non tradizionali con enorme successo. Dopo uno scambio di saluti e
le presentazioni formali, fummo preparati a ciò a cui stavamo per assistere. Il
relatore sottolineò che il filmato aveva lo scopo di mostrarci che il potere di
guarire è qualcosa che vive in ciascuno di noi. Non si trattava affatto di una
pubblicità per la clinica né di un invito per tutti i malati terminali a
precipitarsi a Pechino. Ciò a cui stavamo per assistere poteva essere
realizzato proprio nell'aula in cui ci trovavamo o nel soggiorno di casa nostra.
Il segreto della guarigione, egli affermò, sta nella nostra capacità di focalizzare
l'emozione e l'energia sul nostro corpo fisico o su quello di una persona cara
(col permesso di quella persona) in modo non invasivo e compassionevole.
La donna del
filmato si era recata alla clinica senza medicine come ultima soluzione, poiché
tutto ciò che aveva già tentato era stato inutile. La clinica mette l'accento
sulla responsabilità personale della propria salute e propone modalità di vita
nuove e capaci di affermare la vita, anziché limitarsi ad “aggiustare” le
persone e mandarle a casa. Tali diversi comportamenti includono nuove abitudini
alimentari, forme delicate di movimento per stimolare la forza vitale (il chi)
all'interno del corpo e rinnovate modalità di respirazione. Seguendo questi
semplici cambiamenti di stile di vita, il corpo dell'assistito viene rafforzato
per la guarigione, che risulta possibile.
…
Il filmato
amatoriale iniziava con le immagini della paziente, sdraiata su una sorta di
barella. Era sveglia e pienamente cosciente poiché non le erano stati somministrati
né sedativi né anestetici. Tre operatori sanitari in camice bianco erano in
piedi dietro di lei mentre un ecografo le stava seduto davanti, reggendo in
mano la bacchetta a ultrasuoni che sarebbe servita per realizzare l'ecografia
che avrebbe permesso di visionare la massa all'interno del corpo della donna.
Ci fu detto che le immagini non sarebbero state velocizzate, come invece si fa
nei documentari sulla natura quando sì riprende la fioritura di un bocciolo di
rosa, che può metterci un giorno a sbocciare, condensandola in pochi secondi.
Il nostro filmato si sarebbe svolto in tempo reale, affinché potessimo
assistere all'effetto vero e proprio della procedura di guarigione
svolta dai
tre esperti.
Si trattata
di un breve filmato, lungo meno di quattro minuti. In quell'arco di tempo,
tutti assistemmo a qualcosa che, secondo gli standard della medicina occidentale,
viene definito un miracolo. Tuttavia, nel contesto olografico della Matrix
Divina, si tratta di qualcosa che ha perfettamente senso. Gli esperti avevano
concordato una parola che avrebbe rafforzato una particolare qualità di
emozione all'interno dei loro corpi fisici. Riportando alla nostra mente le istruzioni
di Neville, «fate del vostro sogno futuro un fatto del presente (...) assumendo
la sensazione che il vostro desiderio sia stato realizzato», l'emozione dei tre
esperti era semplicemente quella corrispondente alla donna già guarita. Sebbene
sapessero che il tumore era esistito nei momenti che avevano condotto a quella
procedura, gli esperti riconoscevano anche che la sua presenza rappresentava
solo una fra tante possibilità esistenti.
…
Osservando
gli operatori, li sentimmo ripetere parole che somigliavano a un mantra, che
suonava pressappoco così: «Già fatto, già fatto». Dapprima sembrava che non
succedesse nulla. Improvvisamente il tumore cominciò a tremolare scomparendo e
riapparendo alla vista, come se stesse esitando fra le realtà. La sala era
assolutamente ammutolita mentre osservavamo lo schermo, immersi nello stupore.
Nell'arco di pochi secondi, la massa aveva cominciato a scomparire ed era
completamente svanita dallo schermo... era
sparita.
Tutto il resto era lì, come lo era stato fino a pochi secondi prima - tutto, cioè,
eccetto il tumore che aveva minacciato la vita della paziente.
L'ambulatorio
aveva lo stesso aspetto. Gli operatori sanitari e il tecnico erano presenti e
non sembrava essere accaduto niente di “agghiacciante” da nessun altra parte;
solo la malattia che aveva precedentemente messo in pericolo la vita della
donna, ora era scomparsa.
Ricordo di
aver pensato all'antica ammonizione secondo cui, con un po' di fede, si possono
smuovere le montagne. Mi ricordo anche di aver riflettuto sul fatto che prima
di allora, avevo sempre pensato che far muovere le montagne fosse una metafora
- ora invece sapevo che si trattava di un fatto concreto.
Usando la
formula della radice quadrata dell'uno per cento, la popolazione della clinica
aveva provato che la coscienza può influenzare direttamente la realtà.
C'erano in
tutto sei persone in quell'ambulatorio mentre era avvenuta la guarigione (i tre
operatori sanitari, l'ecografo, l'operatore televisivo e la paziente). Se
applichiamo la formula, la radice quadrata dell'uno per cento della popolazione
di quell'ambulatorio era pari solo allo 0, 244 di una persona!
Partendo
dall'esigenza che meno di una persona avesse l'assoluta convinzione che la
guarigione fosse già avvenuta, la realtà fisica del corpo della donna era
cambiata.
Sebbene il
numero fosse piccolo in quel caso, la formula valeva ugualmente.
Come abbiamo
rilevato in precedenza, il totale è il minimo necessario per mettere in
movimento una nuova realtà. Molto probabilmente, il cento per cento dei
presenti in quella stanza medica avevano provato la sensazione della guarigione
della donna e ci erano voluti due minuti e quaranta secondi affinché il suo
corpo rispecchiasse la loro realtà. (vedi Effetto maharishi e coscienza collettiva)
…
Tutto
riguarda esclusivamente il modo in cui concepiamo noi stessi nel campo
quantistico delle possibilità.
Sapendo che
tutto esiste già - dalle forme più terribili di sofferenza fino all'estasi più
sublime, con tutte le possibilità che stanno fra i due estremi – scopriamo che
per noi ha perfettamente senso avere il potere di far collassare lo spazio intermedio
e portare nella nostra vita quelle possibilità. Lo facciamo...attraverso il
linguaggio silenzioso dell'immaginazione, dei sogni e della fede."
Non serve dire altro.
Vi chiedo solo: voi quanta fede avete?
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