giovedì 19 gennaio 2017

E' tempo di muoversi e agire

E' tempo di prendersi la responsabilità dei pensieri, delle emozioni, degli stati d'animo, delle azioni a cui diamo vita.
E' ora di smetterla con il dare la colpa a tizio o caio, all'evento X, al tempo, a chissà cosa, per il nostro stato di insofferenza e malessere.
E' ora di iniziare a guidare la carrozza.
Gurdjieff parla di un'interessante metafora.
L’essere umano diventa un veicolo destinato al trasporto di un passeggero e si compone di:
- carrozza: il corpo fisico
- cavalli: le emozioni
- cocchiere: la mente
- passeggero: la coscienza, voce interiore, anima, sé superiore
Cosa succede quando il passeggero dorme e decide la strada il cocchiere? E se il cocchiere non sa più dove andare, indeciso e confuso, e lascia che siano i cavalli a decidere la strada?
Il passeggero deve svegliarsi per dare le indicazioni al cocchiere che così può guidare i cavalli in modo consapevole.
Il percorso di lavoro su di sé, la presenza nel qui ed ora e l’osservazione di tutto il nostro Essere permette al passeggero di tornare a guidare la carrozza.


Prendiamo in esempio le occasioni in cui ci troviamo di fronte ad un'ingiustizia, nel caso specifico: stiamo navigando su internet, condividiamo immediatamente su facebook o altri social network.
Condividere la violenza in ogni sua forma porta altra violenza in ogni sua forma.
Si può osservare come nei commenti sotto ai diversi temi o eventi che riportano sofferenza per l'uomo l'animale o il pianeta intero, si espanda un'onda di giudizio, rabbia, maledizioni e così via.
Questo possiamo dire che sia alimentare il buio e nutrire paura e dolore. 
Chi sta guidando in quel momento? 
Cosa fare?
Si può Agire.
In presenza.
Con il cuore aperto.
Quindi se siamo di fronte ad un'ingiustizia siamo svegli e osserviamo le emozioni che hanno preso vita in noi, osserviamo e rimaniamo in ascolto, agiamo e interveniamo se ne abbiamo possibilità.
Se giudichiamo e poi re.agiamo stiamo dormendo, se giudichiamo e non facciamo nulla se non continuare ad alimentare un lungo monologo egoico stiamo dormendo, e così via.
Riconosciamo nell'altro lo specchio dei nostri lati oscuri!
La vita è l'ologramma di tutto ciò che siamo.
Vederlo tocca solo a noi.
Per quanto io vi possa dire "è proprio così.." sta solo a voi poterlo sperimentare e vedere.
Vi dico questo consapevole di parlare a me stessa.
Espandere il punto di vista, accogliere quello che identifichiamo come "altro" e riconoscerlo parte di noi come noi di lui, riconoscere lo specchio dentro di noi (ciò che l'inconscio manifesta nella realtà).
Sperimentiamo in ogni momento l'opportunità di vedere oltre e decidere in piena coscienza la strada da aprendere.
E' uno stato dell'Essere.
E' l'apertura alla Vita.

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